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CD - MOVIEBRASS (Naxos - 2009)

Contenuto Track list:

Bernstein, Leonard - Pierobon, Marco, arranger(s)

West Side Story Suite (arr. M. Pierobon for brass quintet)

1. I. Introduction

2. II. Jet Song

3. III. Something's comin'

4. IV. Blues

5. V. The Pub

6. VI. Mambo 

7. VII. Maria

8. VIII. America 

9. IX. Furtively

10. X. One Hand, one Heart

11. XI. Tonight

12. XII. Allegro

13. XIII. I feel pretty

14. XIV. Somewhere

15. XV. Lt. Krupke

16. XVI. Finale

Barber, Samuel McNeff, Stephen, arranger(s)

17. Adagio for Strings, Op. 11 (arr. S. McNeff for brass quintet)

Goldsmith, Jerry / Williams, John / Arnold, David Pierobon, Marco, arranger(s)

Space Brass (arr. M. Pierobon for brass quintet)

18. John Williams: Superman: Main Title Theme

19. John Williams: ET: Main Title Theme

20. Jerry Goldsmith: Star Trek TV Series: Opening Theme

21. Jerry Goldsmith: Star Trek TV Series: Chorale

22. Jerry Goldsmith: Star Trek TV Series: Closing Theme

23. David Arnold: Independence Day: Main Title Theme

24. Jerry Goldsmith: Apollo 13: Main Title Theme 00:02:26

25. John Williams: Close Encounters of the Third Kind: Main Title Theme

Williams, John Pierobon, Marco, arranger(s)

Indiana Jones: Main Title Theme (arr. M. Pierobon for brass quintet)

26. Indiana Jones: Main Title Theme (arr. M. Pierobon for brass quintet)

Elfman, Danny Pierobon, Marco, arranger(s)

27. The Simpsons: Main Title Theme (arr. M. Pierobon for brass quintet)

Micalizzi, Franco / Ohno, Yuji Pierobon, Marco, arranger(s)

28.Lupin the 3rd: Main Title Theme (arr. M. Pierobon for brass quintet)

Il cd dedicato alla musica da film.

Dedicated to Soundtracks and Cartoons.

Interpreti Musicians:

Marco Pierobon (tromba trumpet)

Marco Braito (tromba trumpet)

Nilo Caracristi (corno french horn)

Gianluca Scipioni (trombone)

Oswald Prader (tuba)


Casa Editrice Publisher:

Naxos (www.naxos.com)

Recensioni / Reviews


RECORDING OF THE MONTH

Naxos continue to debouch releases at a monthly rate that in terms of pure numbers puts into the shade the companies that history tells us are majors. It does this at a single low price-point too. Gone is the premium category Marco Polo label; its treasury of recordings now appearing piecemeal on Naxos alongside completely new recordings. Long may this continue. This Gomalan Brass extravaganza appears for the first time.
The people at Naxos are an astute bunch and know good opportunities when they see them. The present disc is there for pleasure – mostly fun - often scatty fun. This is not for the strait-laced. You can gather this from their previous issues on Summit. Gomalan Brass whoop it up with the casual mastery of virtuosos. The instruments, including the most ungainly, sing, bark, lament and exult. Everything is spot-on yet not in the way of stultifying perfection – with the delight rehearsed out of existence. Instead the playing is full of character and individuality. More than that: each of the five players registers as an engaging presence even in the accompanimental lines.
The recording is nothing short of superb – never a moment of distortion. This is not really my sort of disc – at least not at first blush. I wouldn’t normally go for brass quintet recitals – yet it’s a delight! The Bernstein is a triumph in every department. I had a few reservations about the Barber which translates awkwardly from its original string choir. As for the rest of the tracks they are tirelessly enjoyable – the most impressive being the Indiana Jones medley.
I hope that there will be other Gomalan CDs. Would that Marco Pierobon turns his attention to Bill Conti’s exuberant Dynasty theme for that exultant hymn to 1980s excess. Who can forget the part played in that call-to-glamour by studio trumpeter Bob DiVall, long of the LA Phil. Then again, having romped through John Williams, why not step back to the 1940s and go for a Korngold medley. Don’t forget to include the scherzo from the Korngold symphony. 
Whoop it up with the Gomalan. Not for purists but none of this disc is.
 

Rob Barnett www.musicweb-international.com

È un concentrato di successi il nuovo disco del Gomalan Brass Quintet, quintetto d’ottoni made in Italy. Si chiama Moviebrass e, uscito da pochi giorni in formato digitale su Classicsonline.it, è già uno dei dischi più scaricati. Per trovarlo nei negozi bisognerà aspettare febbraio 2010. Nel frattempo però sarà disponibile un cofanetto cd-dvd autoprodotto contenente i live di Piacenza e Lodi (2008-2009), per una serata all'insegna della grande musica e del divertimento, in perfetto stile “Gomalan".

Sono ventotto le tracce che i Gomalan, alias Marco Braito (tromba), Marco Pierobon (tromba), Nilo Caracristi (corno), Gianluca Scipioni (trombone) e Oswald Prader (tuba - attualmente sostituito da Stefano Ammannati), hanno registrato per Naxos. Aprono il CD le trascrizioni per quintetto d’ottoni curate da Marco Pierobon di West side story, basate sulla versione orchestrale delle Symphonic Dances e quelle di Stephen McNeff di Adagio for strings, op. 11 di Samuel Barber. Cuore del disco è la sezione “Space Brass”, otto tracce nelle quali celebri musiche di Jerry Goldsmith, John Williams e David Arnold riecheggiano nelle suggestioni cinematografiche create dagli ottoni dei Gomalan. Chiudono l’album infine “chicche” dai cartoon The Simpsons e Lupin III, le cui colonne sonore vengono arrangiate ricreando effetti tipici degli archi come pizzicato e glissando.


Questi cinque ragazzi “d’oro” sono reduci da un intensissimo tour estivo nippo-europeo che si è concluso il 20 settembre con un concerto al Festival Galuppi di Venezia Lido. Le ragioni del loro successo – che una scia di fan impazziti conferma - stanno in nuova idea di spettacolo, frutto di una ricetta semplice ma infallibile: divertimento allo stato puro accompagnato da un’esecuzione musicale di altissimo livello, garantita da illustri direttori quali Metha, Muti, Maazel, Pretre, Sinopoli, Giulini, Baremboim, coi i quali i Gomalan, prime parti in prestigiose orchestre internazionali, hanno collaborato. In un loro spettacolo tutto può succedere: passare da Gabrieli a Berio, ascoltare un’aria d’opera, ballare il tango, scoppiare in una sonora risata. Fregiato a soli due anni dalla sua formazione dal primo premio al concorso internazionale per gruppi d’ottoni “Città di Passau”, il Gomalan Brass Quintet ha conquistato il favore dalla stampa internazionale, che si è espressa in termini di “fiati effervescenti” (Il Resto del Carlino), di “livello assolutamente eccezionale” (Passauer Neue Presse), di “divertimento e virtuosismo con impeccabile controllo e grande sensibilità” (Il Mattino). Dal canto loro i colleghi non sono stati da meno: “è il quintetto d’ottoni più affascinante che io abbia mai incontrato” (Roger Bobo, USA), “susciteranno in voi ogni emozione che siate in grado di provare” (Vince Di Martino, USA), “l’Italia deve essere fiera di voi” (Froydis Ree Wekre, NOR). Marmoreo il punto di vista di Zubin Metha che li ha definiti: “un grande gruppo: virtuosismo e musicalità fuori dal comune”.


Http://italia.allaboutjazz.com


Qui ci sono solo fiati, anzi ottoni ma con un tipico programma "americano". Virtuosismo accecante, trascrizioni spudoratamente effettistiche, esibizionismo da vendere. La novità è che non sono i soliti solisti a stelle e strisce ma cinque scatenati strumentisti nostrani, in barba alla cattiva reputazione italica (e non vi dico in che modo goliardico nacque il loro nome dall'aria vagamente sinagogale!). Pierobon è anche nel doppio ruolo di trombettista e di autore di una serie di rielaborazioni particolarmente audaci e riuscite, dove lo sfoggio strumentale va a braccetto con la capacità di restituire il tono giusto delle musiche. L'esecuzione ha le medesime caratteristiche. Non perde tempo né colori quando c'è da stravincere con la brillantezza ma è altrettanto ammirevole nei passaggi più lirici. Tant'è che l' "Adagio" di Barber, le celebri "arie" di Bernstein e i corali di Goldsmith, come il felliniano valzer di Lupin (Arsenio) III ottengono un servizio esecutivo-espressivo di alta classe. Se capitano dalle vostre parti, andate a sentirli anche dal vivo: vi divertirete.

Angelo Foletto, Suonare News – giugno 2010

Fenomenali. Non ci sono molte altre parole per descrivere questo giovane gruppo d’ottoni. Nel pur variegato panorama musicale italiano non esiste un altro gruppo tanto talentuoso e versatile.


Cinque strumentisti (2 trombe, un corno, un trombone e una tuba) alle prese con un repertorio dedicato alla grande musica da film, da sempre capace di attrarre il pubblico più eterogeneo e di avvicinarlo allo stesso tempo alla musica di tradizione o colta che dir si voglia.


Il nuovo CD proposto da Naxos va proprio in questa direzione presentando una irresistibile trascrizione da West Side Story del grande Bernstein per proseguire poi con una inedita versione per soli ottoni del celeberrimo Adagio di Samuel Barber (uno dei brani di estrazione prettamente classica forse più famosi proprio grazie alla mediazione cinematografica) e poi ancora inedite versione tratte dalla serie Star Trek, Independence Day, Indiana Jones, Apollo 13.


Un viaggio, quello proposto dai Gomalan, che tutti gli amanti della grande musica devono fare, perché al di là delle proprie convinzioni e gusti personali, la musica bella è bella sempre, quando è suonata e interpretata in questo modo.


Gabriele Formenti www.cdclassico.com

Piccoli miracoli dell'eccellenza italiana, e per una volta non ci vergogniamo della retorica patriottarda, perché qui non parla di tricolori al vento né di figuracce calcistiche. L'eccellenza è quella del Gomelan Quintet, un ensemble tutto fiati che da oltre dieci anni viaggia a livelli qualitativi eccelsi. Provengono tutti dalla classica, i giovani strumentisti adorati da Zubin Mehta, e hanno amori e interessi stratificati: praticamente tutto quanto si può suonare lasciato sui pentagrammi dal Rinascimento alla più spericolata contemporaneità. Che significa avere un repertorio barocco, uno operistico, uno swing, uno sinfonico. Ma non è finita, e questo disco è un altro passo avanti: qui si va a indagare e scrutare nella West Side Story di Bernstein, nell'Adagio for Strings di Barber, poi arriva il colpo d'ali: Space Brass, con le musiche di John Williams, Jerry Goldsmith e Arnold per celebri film fantascientifici, il tema di Indiana Jones, dei Simpsons, di Lupin III. Pronunce, attacchi, dinamiche e interplay perfetti, un gusto ironico per la teatralità che si può godere solo dal vivo. Perché loro non si prendono molto sul serio, quindi il gioco (con la musica) è serissimo, e pure molto divertente.

IL MANIFESTO